IL REGIME CATTO-COMUNISTA E IL MITO DELLA SOCIETA’ APERTA di Enrico Montermini


Siamo tutti sudditi di principi che si riuniscono a Montecitorio e Palazzo Madama: principi benedetti da Santa Madre Chiesa. Siamo tutti schiavi del pensiero unico, che fonde insieme gli ideali liberticidi del marxismo con la tradizione autoritaria cattolica. Siamo sotto una dittatura invisibile: per uscirne dobbiamo individuare i nostri nemici e scoprire quali armi usano per poterci difendere.


1. La società multietnica si basa sulla menzogna.
Intendo prendere spunto da un articolo di Lorella Zanardo, che si definisce intellettuale di Sinistra e femminista convinta. La giornalista de "Il fatto quotidiano" coraggiosamente denuncia il clima di omertà di Tv e giornali sulla brutale aggressione subita da una donna di 76 anni in Puglia. << La reticenza di molti gruppi femministi e giornalisti è dovuta al fatto che la violenza sia stata commessa da un ragazzo rifugiato di un centro Cara. Questa e solo questa la ragione dell’occultamento del fatto >>. La Zanardo ricorda poi una riunione di un’importante organizzazione antiviolenza in cui si discusse dell'omicidio di una donna a Roma: << Con mio grandissimo stupore e rabbia, tutta la riunione fu spesa, ed eravamo solo donne, a valutare se fosse meglio diffondere o no la notizia perché trattavasi di cittadino dell’est Europa e non si voleva incentivare il razzismo. Solo poche parole furono pronunciate a memoria della vittima >>.
Solo negando la carica di violenza e di misoginia di certe società – quella islamica in particolare – si può elogiare, come fa Laura Boldrini, l’esempio di coloro che “sono portatori di una cultura che un giorno sarà di tutti noi”.
Eppure con la violenza, l’intolleranza e la misoginia delle culture “altre” prima o poi si dovrà pure fare i conti. Anzi, a dirla tutta ci stiamo già facendo i conti anche se le notizie vengono censurate. Forse sarebbe meglio chiudere le frontiere subito, iniziare a spiegare agli stranieri quali siano le regole della comune convivenza in Italia, spedire in galera assassini e stupratori e tenerceli a lungo. 
A quanto pare, però, la Sinistra e il Vaticano hanno scelto un’altra strada: rieducare gli Italiani. Lo conferma, indirettamente, anche la Zardo: << il voler “proteggere” i migranti responsabili di reati odiosi, così come il ritenere che diffondendo le notizie negative che li riguardano, esattamente così come faremmo per i crimini commessi dai cittadini italiani... possa fomentare il razzismo, stanno alla base dell’attuale pensiero di una certa sinistra italiana: elitaria e profondamente discriminante >>.


2. La democrazia è stata sospesa.

Le accuse di censura lanciate dalla Zardo sono gravissime. La libertà di stampa è infatti uno dei cardini della democrazia. Se il cittadino non è informato non può esprimere in modo responsabile il suo consenso. Egli cessa di essere un soggetto di diritto, diviene invece un suddito che prende ordini. A questo riguardo la Zardo annota:

<< “Il popolo è pancia”, mi disse fiera una nota intellettuale ‘di sinistra’ lasciandomi basita. E se il popolo è pancia, e dunque non in grado di ragionare con la propria testa, ecco che c’è chi si è autoeletto interprete di quel popolo incapace di intendere e volere. E allora quel popolo che viene valutato non in grado di comprendere con la propria testa che una violenza è sempre una violenza indipendente da chi la commetta, lo si mantiene al di fuori delle scelte democratiche. “Non diffondendo troppo questo tipo di notizie” come mi è stato più volte consigliato, perché non sarebbe in grado di comprendere. E con la stessa attitudine tronfia ed elitaria si trattano gli emigranti, i richiedenti asilo: proteggendoli tutti indistintamente come fossero bambini o incapaci di intendere, discriminandoli davvero in questo modo considerandoli così inferiori a noi. Mi ribello e invito a ribellarci al dualismo che ci viene oggi proposto come unica possibilità: o sei razzista o accetti tutti i migranti a prescindere dal loro comportamento >>.

Qualcosa di inquietante fa capolino qui è là da questo racconto: l’idea che in questo Paese esistano due distinte collettività, “noi” – i cittadini – e “loro” – gli stranieri – e che entrambi siamo portatori di diritti sullo stesso piano. Giuridicamente è un follia, ma i principi di Montecitorio e Palazzo Madama hanno un piano e io ve lo rivelerò.
Se sullo stesso territorio convivono due diverse tribù, si manifesta la necessità di un luogo super-partes dove siano mediate le conflittualità. Ecco allora che i nostri politici cessano di essere i rappresentanti del popolo sovrano e si trasformano in principi che danno ordini ai sudditi. La Costituzione stessa è superata, in quanto espressione di una parte: la Legge suprema dello Stato diventa allora un codice non scritto ispirato a non ben definiti valori “superiori”. Quelli di cui parlano papa Francesco e Laura Boldrini. La faccenda è seria.

La retorica della società multietnica e multiculturale nasconde un attentato alla democrazia. Questo tipo di società tende infatti a restringere la libertà dei cittadini italiani a vantaggio degli stranieri, che sono cittadini di altri Paesi e che spesso neppure hanno titolo per trovarsi in Italia. Perciò i cittadini italiani vengono spesso discriminati: ad esempio nella concessione degli alloggi popolari, dei sussidi economici, nell’iscrizione all’asilo e in un'infinità di questioni identitarie come la rimozione dei crocefissi, dei presepi e la cancellazione delle recite di Natale. È palese che in tutto questo i politici non agiscono come rappresentanti del popolo sovrano – quello italiano, tanto per capirci – ma in nome di più “alti” principi.
La discussione sullo “ius soli” in fin dei conti è il tentativo di legalizzare una situazione che è illegale e che, in quanto tale, certifica il fatto che il potere politico agisce al di fuori dei vincoli del mandato di rappresentanza previsti dalla Costituzione. Dietro questa proposta di legge si nasconde però un altro aspetto, ancora più insidioso: la volontà da parte dei politici di ridefinire – a proprio vantaggio – il concetto stesso di popolo sovrano. Non è cosa da poco!

Per potersi realizzare compiutamente, la società multiculturale deve annientare ogni senso di identità nazionale: un'idea tipicamente "fascista" secondo i figli bastardi di Torquemada e di Stalin. In altre parole il sentimento di parte, per affermarsi, deve negare l’identità nazionale che, in quanto tale, dovrebbe essere patrimonio di tutti.
Annientando l’identità nazionale, viene meno il sentire di comuni radici e di interessi e aspirazioni condivise. Così facendo si sottrae ai cittadini il metro di giudizio indispensabile a distinguere ciò che è utile e ciò che è dannoso al Paese; perciò queste responsabilità restano un privilegio dei principi che siedono a Montecitorio e Palazzo Madama.
Senza senso di identità nazionale, non c’è sovranità popolare e quindi non c’è rappresentanza: ci sono solo tribù in lotta per le risorse, rispetto alle quali un potere super-partes deve fare da mediatore, infischiandosene della Legge e della Costituzione, mentendo e censurando e intimidendo gli oppositori con la minaccia del carcere.
Non è un caso che l'unico esempio storicamente riuscito di democrazia fosse quello di Atene: un modello nel quale gli stranieri e gli schiavi - in quanto estranei alla comunità nazionale - non avevano diritti politici.

3. Popper e Machiavelli.

La società che vuole la Sinistra è una società aperta. Non a caso viene spesso citato – e volutamente a sproposito – Carl Popper: << La tolleranza illimitata porta alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro gli attacchi degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi >>.
Da questo sillogismo la Sinistra trae la legittimazione morale per combattere, con ogni mezzo, coloro che si oppongono al modello multietnico e multiculturale. Ma chi stabilisce chi sia il tollerante da difendere e chi sia l’intollerante da arginare? Chi decide quando la Tolleranza deve aver fine? Lo stabilisce Laura Boldrini? – bell’esempio di tolleranza e imparzialità! Lo stabilisce Matteo Renzi? –  ma non è stato eletto! E allora chi, santo Cielo? Volete dirmi chi ha titolo per farlo e quale sia questo titolo di legittimità?

A queste domande possono rispondere solo i detentori del potere: un potere sempre meno rappresentativo e perciò sempre più anti-democratico e illiberale. Non è forse vero che il potere legislativo in Italia è in mano a gente eletta con una legge elettorale incostituzionale? Che questi usurpatori del potere del popolo sovrano hanno scelto ben due presidenti della Repubblica e gli ultimi quattro presidenti del Consiglio? Che l’ultimo presidente del Consiglio che ha ricevuto un mandato popolare a governare è stato Silvio Berlusconi? 

La teoria di Popper, come ho cercato di dimostrare, è in realtà un paradosso: sostenere che la società liberale deve diventare illiberale per difendere la tolleranza è un’idea machiavellica; e quindi un’impostura.
A proposito di Machiavelli ricordate che il fine non giustifica mai i mezzi: se il fine è buono i cittadini lo riconosceranno come tale, perché troveranno nelle leggi la codificazione di costumi già diffusi e di situazioni comunemente percepite come meritevoli di riconoscimento e di tutela. Se però il vero fine  delle leggi è assecondare gli interessi del Principe, si ricorrerà alla censura, alla retorica di un fine "superiore" e infine alla coercizione contro gli oppositori.
Già è stata approvata la legge contro il negazionismo: presto ai negazionisti andranno a fare compagnia in carcere i diffusori di "fake news", cioè di coloro che divulgano notizie sgradite al Regime, e i fascisti, termine nel quale si può far rientrare qualsiasi oppositore al modello culturale della Sinistra. 
Tenete a mente che poiché non esiste una differenza genetica tra i fini e i mezzi, la mitica società aperta di Popper è una strada sdrucciolevole che conduce alla fine di ogni libertà: degno traguardo dell'ideologia marxista e della dottrina cattolica.

Enrico Montermini, 7/08/2017

Commenti

  1. Purtroppo la c.d. Sinistra, se mai lo è stata, ha sempre finto di tutelare le classi più deboli, tenendole al guinzaglio con gli interessi "superiori" del partito. Una dirigenza burocratica e fedele solo a sé stessa. Quando si è cercato di diffondere il riformismo socialista, pur con i suoi limiti, questo è stato stroncato per far posto ai pentiti comunisti.
    In quanto a K. Popper, egli si sta rivoltando nella tomba per le interpretazioni che sono date al concetto di "società aperta" da qualche pseudo esperta di filosofia della scienza.

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